Isan

Esiste un posto in Thailandia chiamato Isan, una regione molto diversa dalla Thailandia che abbiamo imparato a conoscere. Un posto misterioso e remoto, che forma tutto il territorio Nord-Est di questo Paese immenso.

L’Isan è un ambiente naturale, rurale e lontano da tutto quello che credevamo di conoscere della Thailandia.
Si tratta di una regione di confine, quindi caratterizzata da uno spirito multietnico e dalla molteplicità di tradizioni, culture, usanze e fisionomie.

 

La maggior parte della gente del posto parla sia il thai che il dialetto locale chiamato Isaan. Poche persone al di fuori dei pochi complessi turistici conoscono l’inglese, ma ricordatevi che questo in Isan non sarà mai un ostacolo.

Abbiamo incontrato gente disponibile, gentile e sorridente. Persone pronte ad aiutare anche con quel poco che hanno e che riescono davvero ad abbattere qualsiasi barriera linguistica.

Sono in pochi i turisti e viaggiatori che si spingono fin quì. L’Isan è, quasi sempre, una breve tappa o addirittura solo un punto di passaggio per passare dalla Thailandia al Laos.

 

Questo è un vero peccato, perchè vi assicuriamo che in Isan c’è tanto da vedere, da conoscere e da apprezzare.
A voi il nostro itinerario in Isan, la regione più remota della Thailandia.

Khon Kaen

Siamo arrivati qui dopo ben 12 ore di autobus notturno, con però la premessa che è stato un viaggio molto comodo, con una compagnia di viaggio professionale. Avevamo i sedili totalmente reclinabili, cuscini, coperte, pasti e bibite a disposizione.

Abbiamo viaggiato con Sombat Tour, pagando meno di 20€ tutto compreso. Vi consigliamo vivamente questa compagnia di viaggio, ci siamo trovati davvero bene.

Essendo il nostro un viaggio itinerante, ci siamo fermati qui solo due giorni e una notte. Col senno di poi, saremmo rimasti volentieri una giornata in più.

 

L’attrazione principale di Khon Kaen è certamente Wat Nong Waeng, un templio di ben 9 piani che custodisce le reliquie del Buddha e raccoglie le scritture buddiste.

Ciascuna delle porte e delle finestre di ogni piano è scolpita con immagini delle storie sulla vita del Buddha. All’ultimo piano troverete invece le reliquie del Buddha, oltre ad avere una spettacolare vista panoramica della città di Khon Kaen.

 

Non abbiamo visto gli altri templi in zona, abbiamo però gironzolato nel mercato locale e visitato il Ton Tan Market, una nuova attrazione turistica che sinceramente ci è sembrata molto artificiale e poco tradizionale.

 

Nong Khai

Nong Khai è una piccola cittadina sulle sponde del fiume Mekong e a brevissima distanza da Ventiane, capitale del Laos.
Si tratta di una cittadina thailandese con forti influenze laotiane, che ospita anche piccole comunità cinesi e vietnamite.

Conosciuta anche come la città di Naga (i Naga sono i giganteschi serpenti-guardiani che si dice abitano il fiume), Nong Khai è famosa per la sua incantevole posizione.

 

La cosa che abbiamo apprezzato di più, è la vivacità di questa cittadina Thai, che rispecchia in pieno l’essenza dell’Isan.

A Nong Khai si trova il ponte dell’amicizia tra Thailandia e Laos. Aperto nell’aprile 1994, è stato il primo ponte sul Mekong inferiore e solo il secondo sull’intero corso del Mekong.

 

Ci sarebbe piaciuto molto attraversare il fiume per visitare la cittadina laotiana di Ventiane, ma purtroppo abbiamo trovato i confini del Laos chiusi, causa covid19.

La parte più bella di Nong Khai è proprio il lungofiume, ornamentato da statue di enormi serpenti e quasi totalmente pedonale.
Da qui abbiamo visto uno dei più bei tramonti del nostro viaggio in Thailandia.

 

Ad attendervi c’è inoltre uno dei mercati più variegati dell’intero Paese. Il Tha Sadet Market occupa gran parte delle stradine del centro di Nong Khai ed è un piacevole miscuglio tra sapori thai e laotiani.

Wat Po Chai è il più famoso della città. L’immagine del Buddha che trovate all’interno del templio, è una delle tre immagini di Buddha lanciate per tre figlie del famoso Re Setthathirath del Laos.

Oltre alle principali attrazioni della città, vi consigliamo vivamente di visitare la natura e i dintorni di questa splendida cittadina dell’Isan.

 

Sala Kekou

Se siete arrivati fin qui, Sala Kekou è un posto da vedere assolutamente. Si tratta di un parco buddhista poco lontano dal centro di Nong Khai, caratterizzato da gigantesche e meravigliose sculture.

 

La distilleria di rum dell’Isan

Proprio durante un’escursione nelle campagne, abbiamo trovato per caso la distilleria di rum dell’Isan.

Un posto bellissimo, immerso nella natura, dove una piccola famiglia si occupa della produzione di un rum bianco dal sapore molto particolare.

Prima di farci assaggiare i loro prodotti, ci hanno fatto fare un giro all’interno della distilleria e spiegato i vari passi della produzione e conservazione del rum.

 

La degustazione che abbiamo preso ci è costata solo 100 bath a testa e comprendeva un long drink a base di rum e lime, uno shot di rum puro e un bicchierino di sciroppo di canna da zucchero. Tutto prodotto e preparato da loro, servito con tanta simpatia e disponibilità.

Vi consigliamo una capatina in questo posto disperso e lontano dalle maggiori attrazioni turistiche.

Bueng Khan

Bueng Khan di per se non ci è piaciuta molto. Anche questa cittadina si sviluppa sulle sponde del Mekong, senza avere però il lungofiume curato e l’atmosfera di Nong Khan.

I dintorni di Bueng Khan sono invece spettacolari e rispecchiano meravigliosamente la natura dell’Isan.

Al primo posto mettiamo Phu Thok, la montagna dove si trova l’omonimo templio. Si tratta di uno straordinario affioramento roccioso che domina la pianura del Mekong, raggiungibile tramite gradini e scale costruiti da un monaco e visionario famoso in tutta la Thailandia.

Ci sono sette livelli di gradini di legno, scale, radici e rocce sulla montagna che rappresentano i sette livelli di illuminazione spirituale nella filosofia buddhista. All’interno delle grotte e seduti sulle scogliere, troverete molte capanne di meditazione utilizzate dai monaci di tutta la regione dell’Isan.

Nelle vicinanze di Bueng ci sono inoltre moltissime cascate, che però non abbiamo visitato personalmente.

Nakhon Phanom

Non si può andare in Isan e non visitare Nakhon Phanom e That Phanom.

L’incantevole scenario della città di Nakhon Phanom è esaltato dall’aspra bellezza delle montagne ricoperte di giungla che si trovano oltre la città di Thakaek sul lato laotiano del fiume.

Il re Rama I scelse il nome Nakhon Phanom, città di montagne, a causa delle notevoli montagne che si trovano nella provincia.

 

In parte a causa della sua lunga storia, Nakhon Phanom è un crogiolo di diverse culture e tradizioni etniche, che hanno conferito una forte influenza all’architettura, ai costumi e alla cucina di Nakhon Phanom.

 

Dei tanti templi buddisti in questa devota regione dell’Isan, uno spicca. Wat Phra That Thanom è particolarmente amato dalla gente del posto (credono che contenga lo sterno del Buddha). A noi questo templio è piaciuto davvero moltissimo. Si trova a That Phanom, facilmente raggiungibile da Nakhon Phanom.

 

Ma Nakhon Phanom vi stregherà anche con il meraviglioso lungolago, il mercato notturno dove abbiamo assaggiato la migliore cucina thai, le immense risaie che circondano la cittadina, il Suntree Organic Market dove avrete modo di acquistare bellissimi articoli artigianali fatti a mano, il villaggio vietnamnita che purtroppo non era accessibile causa covid19.

 

Se amate l’esplorazione su due ruote, allora Nakhon Phanom fa proprio per voi. Qui si trova infatti la pista ciclabile urbana più lunga di tutta la Thailandia.

Roi Et

Siamo arrivati alla nostra ultima tappa in Isan, la sorprendente città di Roi Et.
Siamo sinceri, appena arrivati non ci sembrava nemmeno di essere più in Thailandia. Roi Et è una città moderna, curata e apparentemente molto benestante.

 

C’è da dire che venivamo da una settimana passata nelle più remote campagne dell’Isan, quindi ci sentivamo anche un po spaesati, tipo Mowgli che arriva in città!

Anche se in Isan abbiamo di gran lunga preferito le tappe precedenti, soprattutto quelle sulle rive del Mekong, abbiamo comunque trovato in Roi Et una piacevole tappa.

 

Per noi una giornata intera è stata assolutamente sufficiente, ma questo ovviamente dipende da ciò che piace a ciascun individuo.

 

L’attrazione principale di Roi Et è la sua torre, la Roi Et Tower, che domina l’intera cittadina.
Oltre ad essere un importante osservatorio, la Roi Et Tower ha la praticolarità di essere costruita con la forma del tipico strumento musicale locale.

Noi avevamo pianificato di salire verso l’orario del tramonto, ma purtroppo si è messo a diluviare.
La vista da li sopra è comunque spettacolare, ne vale la pena.

Altra attrazione importante di questa cittadina, è la gigantesca statua del Buddha di Wat Buraphaphiram, anche se devo dire che ne abbiamo visti di più spettacolari.

 

La parte per noi più bella durante la visita di Roi Et, è stata probabilmente la passeggiata nel parco sul lago Phalanchai e la visita al Wat Klang Ming Muang con i suoi murales all’aperto.

Che altro dire

Come avrete capito, abbiamo amato questa regione della Thailandia, la sua multietnicità, le sue persone simpatiche e disponibili e la sua incredibile cucina.
Se durante il vostro viaggio in Thailandia volete esplorare il suo lato più vero e incontaminato, allora non può mancare una tappa in Isan.

Sandra Destinazioni, Post, Viaggio di sola andata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *