3 giorni nel “Red Centre”

Siamo arrivati a Uluru (o Ayers Rock in inglese) in aereo da Sydney e abbiamo passato 3 giorni meravigliosi nella terra degli aborigeni, nel Northern Territory australiano.

Appena usciti dall’aeroporto ci ritroviamo nel bel mezzo del deserto, con 47 gradi all’ombra e in mano la chiave della nostra auto a noleggio.

“Dove si va?”

Iniziamo dal nostro campeggio, “Ayers Rock Capground”, prenotato con ben 7 mesi di anticipo su internet tramite i ranger del Parco Nazionale.

 

Visto che sapevamo del gran caldo alla fine di dicembre, avevamo scelto il bungalow anziché la tenda.

Vi assicuro che io odio l’aria condizionata, ma in quel posto non si può dormire senza. Pensate solo che la temperatura minima la notte era di 35 gradi e la massima di 52 gradi nelle prime ore pomeridiane!

Come in ogni dove in Australia, anche in questo campeggio c’è uno spazio comune per fare il barbeque, con grill, frigo e tavoli, dove poter passare le serate e conoscere tanti altri backpacker.

Il nostro bungalow è molto carino, dotato di cucina e piccolo davanzale. All’interno del campeggio c’è inoltre la piscina, unico posto in cui è possibile stare di giorno oltre che sotto al condizionatore!

 

Scherzi a parte, le escursioni si fanno esclusivamente all’alba e al tramonto, altrimenti sarebbe davvero pericoloso.

Nei loro mesi estivi, che sono i nostri invernali, il Parco Nazionale apre dalle 5 alle 11 di mattina e dalle 17 alle 21 di sera.

Già la prima sera decidiamo di andare a vedere il tramonto su Uluru, quindi acquistiamo un pass che ci da diritto ad entrare per 3 giorni consecutivi nel Parco Nazionale.

 

Ci è costato 25 dollari australiani a persona, un costo davvero basso se paragonato alle altre spese sostenute.

I colori che ci sorprendono una volta arrivati al punto panoramico sono davvero magnifici, la terra e l’enorme monolite si tingono prima di rosa tenue, poi di rosso fuoco e man mano che il sole scende si vedono mille sfumature di arancio.

Uluru e la sua terra sono sacre per gli aborigeni, di recente è stato infatti vietato scalare la montagna, per rispetto delle loro credenze e tradizioni.

Il tramonto è un appuntamento che non potete assolutamente perdervi se decidete di arrivare fin qui.

Finito lo spettacolo andiamo a comprare qualche provvista al supermercato nel minuscolo centro di Yulara, cosa che vi consiglio di fare assolutamente se non avete i pasti compresi. All’interno dei resort o campeggi spenderete il triplo.

Nella piazzetta troverete anche il centro informazioni “Yulara Visitor Centre”. Anche questa tappa è d’obbligo, ci sono tantissime informazioni sulle escursioni da fare e sulle tradizioni degli Anangu, gli aborigeni locali e di Uluru, la loro terra.

 

La nostra prima sera all’interno del campeggio passa in modo tranquillo, cuciniamo e mangiamo fuori dal nostro bungalow, poi a nanna presto.

 

La sveglia suona alle 3.30 del secondo giorno a Uluru, prepariamo zainetti e scarpe da trekking e ci avventuriamo verso l’ingresso del Parco Nazionale.

Abbiamo deciso di fare il “Base Walk”, uno dei modi migliori per immergersi nella bellezza e stare più vicini a Uluru.

Si tratta di un perimetro di circa 9 km, molto semplice da fare.

 

La cosa più importante è portarsi tanta acqua o meglio ancora una borraccia da riempire sul percorso, e qualcosa di energetico da mangiare durante il cammino, con queste temperature c’è sempre il pericolo di disidratazione o malessere.

Una passeggiata molto bella e piacevole, se non fosse per l’assurda quantità di mosche che ci svolazzano intorno per tutto il tempo.

Per fortuna troviamo due anime pie che ci regalano le loro retine per coprire il viso, altrimenti non so se saremmo riusciti a terminare il trekking.

Alle 10 abbiamo già finito il nostro giro intorno a Uluru.

Il caldo inizia a diventare insopportabile, per cui ce ne torniamo al campground a riposare qualche ora a bordo piscina.

 

Al tramonto facciamo invece la seconda escursione di oggi, ovvero il punto panoramico che affaccia sulle Kata Tjuta.

 

La serata la passiamo intorno al barbeque e ovviamente andiamo a letto presto, domani ci aspettano due cammini impegnativi.

 

La sveglia suona infatti di nuovo alle 3.30 e siamo pronti per avviarci alla volta delle Kata Tjuta

Questa mattina ci dedichiamo al “Walpa Gorge Walk”, un trekking di circa 3 km su un terreno abbastanza scosceso.

Questa camminata è decisamente più impegnativa, piena di discese e salite in mezzo a queste due imponenti montagne.

Esperienza davvero unica, un posto meraviglioso dove la natura è padrona di qualsiasi cosa.

L’escursione al tramonto la dedichiamo invece alla “Valley of Wind”, sempre nel comprensorio delle Kata Tjuta.

I panorami di questa passeggiata, abbastanza impegnativa, sono mozzafiato e ne vale assolutamente la pena.

 

Ci sono due punti panoramici all’interno della valle dei venti, entrambi da non perdere.

I colori sono accecanti, la terra e le montagne rosso fuoco e un panorama desertico: in alcuni istanti ci sembrava di essere su Marte!

Uluru: cose indispensabili

  • Scorta di acqua e cibo (frutta, cracker, barrette…)
  • Crema solare protezione 50
  • Spray contro gli insetti
  • Maglietta con filtro UV
  • Retina per proteggervi dalle mosche
  • Cappello
  • Occhiali da sole
  • Buone scarpe da trekking

Uluru: consigli pratici

  • Se non avete i pasti inclusi nel vostro alloggio, fate la spesa al supermercato IGA a Yulara. All’interno dei resort costa tutto il triplo
  • Non c’è bisogno di comprare l’acqua, potrete riempire le vostre borracce ovunque, ci sono stazioni di acqua potabile sia negli alloggi che sui percorsi trekking
  • Se siete in auto assicuratevi di partire sempre con il pieno
  • In caso di budget limitato, fate bene i conti con il fatto che Uluru è uno dei posti in assoluto più costosi di tutta l’Australia
  • Per avere mappe, itinerari trekking e altre info, rivolgetevi al centro informazioni “Yulara Visitor Centre”, sono molto preparati ed è tutto gratis
  • Se cercate un alloggio a buon mercato, “Ayers Rock Campground” fa al caso vostro, è l’opzione più economica che siamo riusciti a trovare
  • Non sottovalutate le temperature altissime tra dicembre e febbraio

Sandra Destinazioni, Post

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